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La storia della discoteca Il Porto di Poppi

La discoteca Il Porto di Poppi (AR) ha una lunga storia alle spalle, prende vita il 1 Dicembre 1978, dall’idea di Pierangelo Pieri, che con l’esperienza di altri locali tra i quali il Blow-up e tearto degli Antei a Pratovecchio (AR), decide di dar vita ad uno dei locali più frequentati tra fine ‘70 e primi anni 2000.

porto (11)Il nome “Il Porto” deriva dal porto di Poppi che era presente in quel punto sul fiume Arno, da dove in passato veniva trasportato il legname, proveniente dalle alte montagne casentinesi.

Sul finire degli anni ‘70 si accende la musica, con quattro appuntamenti settimanali, si ballava il Venerdì, Sabato, Domenica sera e pomeriggio, i primi dj’s erano Ety dj, Davide Perini, Shubert, che inizialmente suonavano al piano terra, nell’unica pista presente.

Negli anni ‘80 si ricorda il dj Baldelli, uno dei primi ad usare in contemporanea tre piatti, successivamente il locale si è ampliato anche al piano superiore, richiamando sempre più pubblico, anche attraverso le varie iniziative che lo stesso Pierangelo aveva, come ad esempio la salita in mongolfiera nel piazzale antistante il locale, o le prime luci da esterno che proiettavano in cielo raggi luminosi, tanto da far intervenire le forze dell’ordine, allertate dai vicini pensando ad un’invasione aliena, come non ricordare il mitico ring dove ragazze immagine si incontravano, con il tifo dei ragazzi circostanti, o il toro meccanico che veniva affrontato dai giovani casentinesi nel cercare di domarlo più tempo possibile.

Agli inizi degli anni ‘90, Il Porto ha continuato in maniera importante la sua storia, al piano superiore la musica  progressiva la faceva da padrona, e non era insolito vedere il principe Maurice con le sue trasformazioni, porto (19)accompagnato dai vari dj’s protagonisti dell’epoca, ma che ancora oggi hanno successo come Joy Kitikonti, Gabry Fasano, e altri oltre il padrone di casa il dj Piccia.

Al piano terra, la musica era affidata al dj Mak Katenacci, che attraverso la sua musica commerciale e la sua inconfondibile voce urlante, creava una situazione tipicamente festaiola, ma tanto era il successo dell’epoca che nello stesso piano era presente un’altra sala con l’animazione di Francesco Irrera alias Piccy, con in consolle Alex JJ, Faber e anche colui che vi sta scrivendo, non finiva mai l’atmosfera di festa attraverso i più grandi successi musicali, ovviamente suonati rigorosamente in vinile.

Tanti i personaggi che hanno gravitato in questo mitico locale, tra i quali Fiorello, un giovanissimo Carlo Conti nei panni del dj, e le prime serate dei due fratelli Albertino e Linus.

Anche il servizio della sicurezza era alquanto originale, si ricorda tra tutti il cosi detto Pacha, che ne era a capo, mitico personaggio protagonista del calcio storico Fiorentino sotto gli Azzurri.

Negli anni 2000 con la costruzione di appartamenti residenziali nella zona, il locale divine incompatibile con il territorio, causandone la fine di una longeva storia di successo, che ha visto protagonisti in molti.

Un grazie alla collaborazione di Roberto Otto, che era anche uno dei PR e promotori dell’epoca, e al propietario Pierangelo Pieri, per il tempo dedicato al racconto e alle storiche diapositive fornite.

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